UN CORSO DI MERDA
Siamo nel mezzo del sistema immunitario. L’intestino è il centro del corpo da molti punti di vista. Centro di smistamento della digestione, attraverso i villi, il cui periodo di vita è di due giorni, vengono assorbite le sostanze nutritive.
Definito il secondo cervello, se potessimo spianarlo con un ferro da stiro, villi compresi, avrebbe la metratura di un’ampia villa a due piani.
Ippocrate, medico greco e “padre” della medicina, curava i suoi pazienti partendo dall’intestino, qualsiasi malattia avessero.
Nelle regioni del mondo dove non c’è il medico della mutua, la prima cosa che fanno i “medicine men ” nei confronti del malato è provocare un’evacuazione: considerano l’intestino la fucina delle tossine.
Nella nostra cultura è spesso un argomento da evitare. Se ad esempio vado dal dermatologo o dallo pneumologo, raramente si descrivono reazioni delle parti basse del corpo. Invece, in questi ambiti, l’intestino dovrebbe essere l’argomento principale del colloquio.
Poi c’è un’altra difficoltà. Alla domanda “ come sono le sue funzioni intestinali?” I pazienti glissano o peggio mentono. Dire: “Dottore non ci sento da un orecchio ” è lecito e degno di compassione, dire “sono stitica, vado di corpo una volta a settimana” è spregevole, vergognoso e imbarazzante.
Solo dopo alcuni incontri i pazienti riescono, sottovoce, a dire la verità. Eppure il tema è una preziosa fonte d’informazioni. Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei andrebbe perfettamente sostituita con “dimmi come la fai e ti dirò chi sei”.
Il corso, dopo un breve excursus storico antropologico sull’interpretazione e la considerazione a riguardo che ne danno gli antichi Egizi, i popoli orientali e i nativi americani, propone un metodo di autoanalisi che - ovviamente - non sostituisce le analisi cliniche.
La funzione intestinale è una delle espressioni più evidenti di chi siamo. Si dice che il corpo non mente mai e questa ne è la prova “lampante”.